UMBERTO TERRACINI. Comunista eretico, radicale libero
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A 125 anni dalla nascita, l’ambizione di questo libro è non certo o non necessariamente di metter la parola fine su Umberto Terracini, ma di chiudere un cerchio, ampio, all’interno del quale attraverso tutto questo tempo non s’era ancora colmato un vuoto come proviamo a fare in una qualche omnicomprensiva maniera: non è un caso se le quattro parti del presente volume sono la persona, la politica, la parola, la prospettiva. Ogni ambito e aspetto dell’eterodosso è eviscerato, quasi un dizionario enciclopedico del padre della repubblica, del politico forse più eretico e in più sensi e modi libero del secolo, dal primo dopoguerra ad oggi, il più libero che fu paradossalmente (ma paradosso non è, o se si preferisce Terracini fu straordinario paradosso perfetto) il più a lungo prigioniero tra carcere e confino. "Umberto Terracini è appartenuto, a pieno titolo, alla schiera degli uomini e delle donne che arrivarono all’Assemblea Costituente dopo un percorso di vita e di impegno politico assolutamente straordinario, ampiamente raccontati in questo libro, ma credo si possa serenamente affermare che la grande maggioranza dei costituenti furono uomini e donne straordinari, protagonisti di vite altrettanto fuori dal comune. […] È giusto e meritevole, dunque, trasmettere, in particolare, alle giovani generazioni la memoria del pensiero e dell’azione politica di uno dei grandi protagonisti di quella stagione della storia italiana che restituì onore e libertà al nostro Paese, le cui idee e insegnamenti di vita hanno ancora tanto da dire all’Italia di oggi." dalla prefazione di Federico Fornaro "La dissoluzione dei partiti organizzati ha prodotto innanzitutto la scomparsa della dialettica e del pluralismo: quando accade questo la costruzione delle classi dirigenti passa attraverso le filiere organizzate piuttosto che attraverso la lotta delle idee. Dunque, il lavoro di David Tozzo è un’occasione importante per azzerare i luoghi comuni della narrativa propugnata dai cosiddetti vincitori della guerra fredda che negli ultimi anni si è fatta prepotentemente avanti" dalla postfazione di Arturo Scotto